Monte Saraceno non è solo una necropoli antica: è una collina viva, immersa nella macchia mediterranea e
nel profilo del Gargano, che racconta il rapporto profondo tra uomo, paesaggio e natura.
I sentieri che attraversano il sito invitano a osservare la vegetazione, l’avifauna migratoria e
le tracce di un territorio plasmato da millenni di storia.
Si erge a circa 260 metri sul livello del mare, dominando la piana di Mattinata a nord e spingendosi verso il Tavoliere e la costa di Manfredonia a sud.
La sua posizione dominante è stata strategica fin dall’antichità e ne ha fatto un punto privilegiato per controllo, vedetta e sepoltura.
Il rilievo è costituito da tre colline di altezza variabile tra 230 e 260 metri, con un’estensione di circa 223 ettari.
Vegetazione e habitat rupicolo
Sui versanti di Monte Saraceno prevalgono pini d’Aleppo, un classico della macchia mediterranea, accompagnati da arbusti aromatici come timo, rosmarino e altre specie adattate alla scogliera.
L’habitat rupicolo, cioè legato alle rocce e scarpate, ospita specie vegetali che si adattano a suoli sottili, esposizione forte al sole e vento.
Questa vegetazione non è solo decorativa: contribuisce a trattenere il suolo, offrire rifugio per la fauna e rendere il percorso più ricco dal punto di vista ambientale.
Avifauna e migrazioni
Monte Saraceno è un punto di osservazione privilegiato per gli uccelli migratori che attraversano la Puglia, grazie alla sua altezza e posizione verso il mare.
Monte Saraceno è un punto di osservazione privilegiato per gli uccelli migratori che attraversano la Puglia, grazie alla sua altezza e posizione verso il mare.
Anche specie locali di passeriformi come verzellini, verdoni, cardellini e occhiocotti sono comuni nelle fessure e cespugli della macchia mediterranea lungo il sentiero.
Paesaggio e scenari visivi
Dalla vetta e dai crinali del Monte si apre un panorama eccezionale: la baia di Mattinata, la lunga spiaggia, le colline dell’entroterra e le rotte del mare Adriatico si svelano davanti allo sguardo.
La vista spazia dal verde intenso della vegetazione mediterranea al blu profondo del mare, con giochi di luce al tramonto che rendono l’ambiente carico di atmosfera.
Il contrasto tra le tombe scavate nella roccia calcarea e l’orizzonte marino fa emergere in modo drammatico il dialogo tra uomo e territorio.
Tradizioni locali e memoria del territorio
Il legame tra Monte Saraceno e la comunità locale è vivo: come raccontato da Pugnochiuso, la necropoli è parte integrante dell’identità del territorio, custode di memoria, cultura e misticismo.
Attraverso i secoli, la collina ha visto insediamenti, vedette saracene, e persino postazioni militari nel XX secolo.
Il nome “Saraceno” connota infatti un periodo medievale di presenze costiere e difensive che ha lasciato tracce nel toponimo e nella percezione locale del monte.